Sono particolarmente
lieto dell'incontro che ieri il circolo culturale Quintino Sella ha
organizzato sul tema dell'Emergenza Lavoro.
Dopo oltre 25 anni
ho ritrovato un caro amico, Lanfranco Sette, con cui ho condiviso il
percorso universitario nell'ateneo triestino e - soprattutto - ho riabbracciato l'Amico
Antonio Maria Rinaldi.
Lo confesso: è un
uomo carismatico.
Quando lo ascolto in
conferenza ne apprezzo le formidabili doti di divulgazione: la sua
competenza si coniuga con la passione di chi ama davvero questo Paese
e sa arrivare al cuore di chi lo ascolta, riaccendendo quell'impegno che deve animarci tutti per la riconquista del futuro che da
tempo ci è stato rubato.
L'Euro è uno
strumento che sta sottraendo il lavoro anche qui, nel cuore del Nord
Est, sul territorio del Friuli.
I dati sulla
disoccupazione e la chiusura delle tante aziende locali, ricordati
anche dai rappresentanti delle istituzioni, sono
indissolubilmente legati a quella feroce competitività al ribasso
che i trattati europei hanno imposto anche sul nostro territorio, non
risparmiando nessuno in questa guerra che sta seminando disperazione
e suicidi.
Chiedo venia
Antonio se ieri mi sono permesso d'interromperti in punto di art. 11
della Costituzione, con quella precisazione che ritengo fondamentale nella
comprensione dell'incompatibilità dei trattati con la Costituzione.
A queste mie parole, non posso però sottacere anche un appunto critico che mi sento di dovere
rappresentarti in nome di quell'Amicizia (come vedi lo scrivo con la
lettera maiuscola :) ) che mi lega a te e ai valori che condividiamo.
Lo scrivo da socio
di Riscossa al mio Presidente: non condivido la tua apertura sul
“reddito di cittadinanza”, sia pure nella temporaneità ed
eccezionalità, che hai inteso ribadire nel parere che ieri ti è
stato sollecitato.
Il reddito di cittadinanza, oggi sostenuto dai 5 stelle, implica la rinuncia a
perseguire programmaticamente quegli strumenti di sostegno diretto e
indiretto del lavoro, che la Costituzione pone come valore fondante
della nostra nazione.
Significa accettare
supinamente l'idea della sconfitta di uno Stato, l'accettazione della sua incapacità a voler affrontare e risolvere il problema della disoccupazione quale principale emergenza
sociale.
E' l'abdicazione a quegli strumenti costituzionali che servono invece a prevenirla.
E' l'abdicazione a quegli strumenti costituzionali che servono invece a prevenirla.
Introdurre il
reddito di cittadinanza in un'ottica temporeggiatrice è una
soluzione non correttiva del "ciclo" economico da parte
delle politiche fiscali e mira all'abituarsi della società a livelli
di reddito che mortificano, ancora una volta, i princìpi ripetutamente calpestati della nostra Costituzione.
Da parte mia non c'è
alcuna alcuna concessione su quel tema: si esce dall'euro e si
applica la Costituzione senza SE e senza MA, perseguendone nella sua
interezza tutti quei valori che Lelio Basso e Piero Calamandrei ci
hanno lasciato in eredità.
Ti saluto con la
stima e l'affetto che sai e un arrivederci in quel di Pescara :)
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